Il SAI - Che cos’è?
Il SAI – Sistema di Accoglienza e Integrazione – è costituito dalla rete degli enti locali che, con supporto delle realtà del terzo settore, garantiscono interventi di accoglienza integrata che prevedono oltre all’erogazione di servizi di base come vitto e alloggio, in modo complementare, anche misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento attraverso la costruzione di percorsi individuali di inserimento socio-economico sul territorio.
Il progetto SAI del Comune di San Casciano esiste dal luglio 2017, momento in cui dopo due anni di accoglienza straordinaria il Comune decise di partecipare ad un bando ministeriale per trasformare la struttura CAS in un servizio ordinario all’interno del sistema SPRAR (Sistema Protezione Richiedenti Asilo e Rifugiati), consolidando un sistema in cui vengono potenziati i percorsi di inserimento lavorativo, formazione professionale e ricerca di un alloggio. Il progetto SAI infatti, in quanto sistema di seconda accoglienza, promuove l’autonomia degli ospiti attraverso percorsi di inclusione socio-economica sul territorio offrendo numerosi servizi: corsi di italiano strutturati, tutela e supporto legale, accompagnamento e tutela psico-socio sanitaria, orientamento ai servizi del territorio, orientamento lavorativo e formativo, orientamento e supporto alla ricerca di un alloggio, mediazione linguistica e culturale, attività educative, sportive e di socializzazione, attività di sensibilizzazione sul territorio.
Il progetto è di titolarità del Comune di San Casciano in val di Pesa, in rete con il Comune di Barberino Tavarnelle. Dal 1 luglio 2023 Coop. 21 è ente capofila del SAI di San Casciano in partenariato con Misericordia di Barberino Tavarnelle ed Oxfam Italia. Ad oggi vengono accolte sui territori dei due Comuni 35 persone, sia uomini singoli che nuclei familiari e monoparentali provenienti da varie parti del mondo.
Coop.21 lavora tutti i giorni per ampliare la rete e garantire l’attivazione di percorsi virtuosi di inclusione socio lavorativa degli ospiti, con l’obiettivo di rafforzare la costruzione di comunità solidali e multiculturali. Tanti ragazzi e ragazze sono infatti ormai diventati cittadini di questi territori, decidendo al termine del loro percorso SAI di rimanere a vivere e lavorare nei Comuni che li hanno ospitati.
Chi sono gli utenti?
L’accesso al SAI oggi è riservato a titolari di protezione internazionale, protezione speciale, protezione sociale, casi speciali, permesso di soggiorno per cure mediche, minori stranieri non accompagnati, vittime di violenza domestica, di sfruttamento lavorativo, di calamità naturali, persone che si sono distinte per atti di particolare valore civile, nonché ai titolari di permesso di soggiorno per motivi di salute e per protezione speciale, stranieri affidati ai servizi sociali al compimento della maggiore età con prosieguo amministrativo, neomaggiorenni già accolti nel SAI come MSNA, familiari di minori accolti nel SAI, profughi ucraini titolari di protezione temporanea, richiedenti protezione internazionale nelle seguenti situazioni: entrati nel territorio nazionale a seguito di protocolli umanitari, evacuazioni, programmi di reinsediamento; appartenenti a categorie vulnerabili di cui all’art 17 dlgs 142 del 2015; cittadini afghani che fanno ingresso in Italia a seguito di operazioni di evacuazione effettuate dalle autorità italiane; familiari di titolari di protezione internazionale o di altro titolo di soggiorno idoneo all’accoglienza in SAI, ancorché richiedenti asilo, per favorire l’unità familiare.